Prefazione

Questo libro ricco di immagini ci racconta la storia della nascita e dell’infanzia del Personal Computer, una di quelle invenzioni straordinarie, come l’automobile o l’aeroplano, che hanno letteralmente cambiato la nostra vita. Come l’auto e l’aereo, il Personal Computer nasce dalla passione e visione di pochi che intravedono un potenziale non ancora concepito, o addirittura contrastato dalle strutture consolidate. A metà degli anni Settanta, coloro che conoscevano bene il computer spesso deridevano l’idea di un computer personale: “che cosa se ne fa uno di un computer? Per avere sotto mano le ricette di cucina?” Per loro il computer non era niente di più che uno strumento di calcolo per gli addetti ai lavori. Come quasi sempre succede, per introdurre innovazioni nel mondo, in questo caso un oggetto che avrebbe rivoluzionato il modo di lavorare, studiare e svagarsi di ciascuno di noi, occorrevano forze nuove, menti libere da preconcetti e rigidità, e tanta passione ed entusiasmo. E solo i giovani potevano ideare un prodotto così radicale che andava contro tutte le nozioni che gli esperti avevano di cos’è, e a cosa serve un computer. Oggi ogni scrivania sia a casa sia in ufficio, è dotata di un Personal Computer per eseguire funzioni che a metà degli anni Settanta non erano state ancora immaginate, neanche nei libri di fantascienza. Per esempio, l’internet, che con la ricerca automatica di dati, ha messo a disposizione di tutti, istantaneamente, lo scibile umano; oppure la capacità di giocare in realtà virtuale, o di chiamare qualcuno in videoconferenza gratis in tutto il mondo. Con il PC l’ignoranza non è più scusabile visto che ognuno di noi ha accesso praticamente a tutto ciò che è possibile sapere senza lasciare casa sua; basta solo il desiderio di imparare. Le radici di questa invenzione straordinaria sono molto profonde e coinvolgono decine e decine di geniali invenzioni e inventori che si perdono nel tempo. E come tutte le invenzioni seminali, il Personal Computer è allo stesso tempo il punto di incontro di vecchie tecnologie e lo stimolo per la creazione di nuove. Pochi avevano immaginato 50 anni fa che tutta l’informazione possibile: dati, suoni, immagini, video, e cosi via, potesse essere digitalizzata ed elaborata da un piccolo computer alla portata di tutti. Ancor meno, che tutta questa informazione potesse far parte di una “biblioteca” mondiale dell’informazione disponibile a tutti; e cosa ancor più impensabile, essenzialmente gratis! Questo sviluppo è importantissimo per il nostro futuro poiché l’impatto sulla mente spesso conta ancor più dell’impatto sul mondo fisico. Questo libro che copre i primi dieci anni di vita del PC sarà per molti dei lettori come una passeggiata lungo il viale dei ricordi. Però il progresso del PC non si è fermato, anzi ha continuato ad accelerare spinto dall’enorme vitalità e creatività della tecnologia dei semiconduttori, che dietro le quinte è tuttavia la protagonista più importante della storia in quanto ha reso possibile gran parte delle innovazioni di cui si parla. Una volta raggiunta la maturità, il PC ha generato un “figlio”, ancor più straordinario, dalla sua unione con il telefono mobile. Mi riferisco al telefono intelligente che oggi molti di noi ci portiamo in tasca: un oggetto che integra perfettamente tutte le capacità e del PC e del telefono mobile in un dispositivo che abbiamo a disposizione ovunque ci troviamo. Vera integrazione significa che il risultato è più della somma delle parti, e ciò è successo con il telefono intelligente poiché con esso possiamo fare molto di più di quello che si poteva fare con i due prodotti separati. Per esempio, possiamo portarci appresso la nostra biblioteca, la nostra collezione di musica, la videocamera, la macchina fotografica, le mappe di tutto il mondo, l’accesso a internet con tutto ciò che esso comporta, e moltissime altre caratteristiche e funzionalità impensabili nel 1987, anno in cui la storia del libro finisce. E tuttavia, senza il PC, il telefono intelligente non sarebbe mai nato. Federico Faggin Los Altos Hils, California

Federico Faggin

Federico Faggin fisico, inventore e imprenditore italiano[1]. Capo progetto dell’Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e di tutti i primi microprocessori dell’Intel (8008, 4040 e 8080), creò anche l’architettura del 4040 e dell’8080, il primo microprocessore ad alta prestazione. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio (MOS silicon gate technology), un contributo fondamentale che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitizzazione dell’informazione. Nel 1974 Faggin fondò e diresse la ditta Zilog, la prima ditta dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80 ancora in produzione fino ai nostri giorni. Nel 1986 Faggin fondò e diresse la Synaptics, ditta che sviluppò i primi Touchpad e Touchscreen
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Autori


Paolo Cognetti
Dopo il diploma da perito meccanico, studia programmazione in Cobol e ha il suo primo vero contatto con i computer attraverso un IBM 370. Nel 1981 acquista il suo primo Sinclair ZX81 e, nel 1984, folgorato dall’immagine del Macintosh sulla rivista MCmicrocomputer, ne acquista uno dei primi esemplari arrivati in Italia avviando un sodalizio che dura a tutt’oggi. Dal 1985 lavora presso la BitComputer (una storica catena di negozi della capitale) ricoprendo vari ruoli sempre riguardanti il Macintosh, nello stesso periodo collabora con Apple Italia come dimostratore e con Elcom, storico distributore di add-on per Macintosh. Nel 1989 fonda la Frame by Frame (che lascerà nel 1994) che, prima in Italia, produce grafica interattiva in diretta TV con il computer di casa Apple, realizzando i contributi grafici per trasmissioni rimaste nella storia come “Non è la Rai” e il gioco “The Lion Trophy Show”. Nel 1995 progetta e realizza l’opera “La leggenda della Formula 1” su CD-Rom, distribuita da SACIS (RAI) in 6 lingue. Tra il 1994 e il 1996 realizza alcuni dei primi siti internet di trasmissioni televisive per Rai e Rai Educational. Dal 1997 al 1999 collabora con la rivista MCmicrocomputer come redattore del settore Macintosh e con Flashnet uno dei primi ISP italiani. Nel 1998 progetta e realizza il sito istituzionale della Honda Italia Industriale che cura fino al 2009. Da appassionato di storia dell’informatica e collezionista, nel 2009, organizza l’evento commemorativo “Macintosh: una storia lunga 25 anni” presso il negozio InTown di Roma; partecipa a varie mostre tra cui nel 2011 “Comunicando”, all’Ex Carcere di Avellino nell’ambito dei 50 anni dell’Unità d’Italia, e, nel 2012, “GameZero 5885”, al Museo MACRO Roma; cura la parte espositiva dell’evento “A Tribute to Steve Jobs” tenutasi il 4 ottobre 2012 al Museo MAXXI Roma e, nel 2013, quella dell’evento “1977-1987 Quando il computer divenne Personal” presso il palazzo dei convegni di Jesi. Dal 2016 è fondatore e Presidente del Vintage Computer Club Italia. Nel 2017 viene chiamato da Rai Cultura per realizzare una striscia settimanale inerente la storia del Personal Computer all’interno della trasmissione Digital World
Adriano Avecone
E' un giornalista (Commodore Gazette, Computer Gazette, Super Console, Computer Graphics & Publishing, CADence, Computer Graphics World, DV Magazine) e traduttore (Apple, Microsoft, NetApp, Dell, Google, Samsung, HP, Autodesk, VMware, Cisco) attivo da oltre 20 anni, uno dei pionieri della Computer Animation in Italia (RAI, Mediaset, Telespazio) e un consulente di Google per i motori di ricerca in lingua italiana.
Ezio Bagnis

Ha iniziato la sua avventura nell’informatica a 14 anni, nel 1984, con lo ZX Spectrum del vicino di casa e un corso serale di Cobol. Nello stesso anno ha riparato il Commodore 64 di un amico, smontandolo sul letto, e questo ha segnato il suo destino. Dopo il diploma di perito informatico svolge l’attività di tecnico hardware in ambito Apple Computer, prima di diventare imprenditore. Ora gioca liberamente con tutte le diavolerie elettroniche che gli passano per le mani, senza dimenticare le vecchie glorie della tecnologia. Per questo dedica molto del suo tempo libero ad accumulare rottami informatici, nella beata speranza di poterli resuscitare, e spesso ci riesce

Ciro Barile

Aveva 8 anni quando il Texas Instruments TI-99/4A lo contagiò e, ad oggi, ancora soffre di questo grave disturbo Texano. In molti gli hanno suggerito di farsi vedere da un medico bravo ma nessuno è riuscito ad alleviare la sua incredibile passione. Da quando si divertiva a creare programmi in Basic sul diario delle scuole medie nelle ore di lezione, di acqua sotto i ponti ne è passata e si ritrova ad essere un informatico di professione. Segue come hobby tutto quello che è il mondo del retrocomputer con particolare attenzione per il suo prediletto e primo amore elettronico. Suo è il TI-99 Italian User Club (www.ti99iuc.it), riferimento italiano (ma anche estero) per tutti gli amanti degli Home Computer della Texas Instruments. A suo dire il suo Club è anche una rivincita personale in quanto, nei tempi in cui avrebbe potuto vivere in modo attivo il mondo del TI-99/4A, era troppo bambino

Elia Bellussi

Nato nel 1981, si laurea presso l’Università di Torino, con una tesi in intelligenza artificiale. Si specializza in divulgazione scientifica e segue un seminario del Dottorato in Beni Culturali del Politecnico di Torino in: Patrimonio culturale virtuale, comunicazione e media. Ora lavora per una grande società di consulenza ICT. Ha scritto per riviste amatoriali sulla storia dell’informatica, per Scenari Digitali 2011 e per Piscopo Editore. Membro del comitato scientifico dell’associazione Nord-Est Digitale; segue e collabora con Torino Digitale. Presenta il proprio progetto per un museo nazionale dell’informatica allo SMAU 2010 di Milano e al Digital Festival (DEF) del 2011. Fonda e presiede l’associazione “Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn”. Coordinatore o relatore a: DEF 2012, FiWe 2012 presso l’Università di Firenze, Scenari Digitali 2013 presso il VEGA di Venezia e seminari presso l’Università di Torino

Giovanni Bernardo

Maker, perito chimico industriale. Ha lavorato come consulente per sistemi di automazione industriale e sviluppo interfacce macchina-pc. Attualmente impiegato presso una multinazionale con mansioni di operatore controllo qualità/miglioramento processi produttivi dove realizza software di telegestione, applicazioni di controllo statistico e progettazione sistemi di interfacciamento. Appassionato di tecnologia vintage e programmazione sistemi embedded, ha fondato una sua associazione di retrocomputing/retrogaming a Caserta (associazione64) e scrive da 10 anni sul suo blog (settorezero.com) tutorial sulla programmazione di mcu . Membro del gruppo Officine Robotiche, partecipa assiduamente ad ogni edizione del Maker Faire Europe.

Massimino Boccardi

Consulente per la Sicurezza Informatica. Dopo aver trascorso circa 8 anni presso la Polizia di Stato nel settore sistemistico, della sicurezza e criminalità informatica, attualmente opera come IT Security Engineer per una importante multinazionale e cura la realizzazione di progetti inerenti la sicurezza per clienti di fascia Enterprise. Oltre ad avere conseguito una serie specializzazioni nel campo della sicurezza sia in Italia che all’Estero, è certificato CISSP®, CISA®, CRISC® e ISO 27001 Lead Auditor. Interessato nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, è relatore in convegni internazionali e collabora con diverse riviste del settore

Cecilia Botta

Responsbile dei progetti culturali per BasicNet S.p.A. Curatrice della sezione dedicata all’informatica e al videogioco del Temporary Museum di Torino, progetto nato dalla collaborazione tra Regione Piemonte e il gruppo BasicNet. Ha curato la mostra “Steve Jobs 1955-2011” presso il museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Collabora con la casa di produzione Junk Food per la realizzazione della collana documentaristica 8bit Generation sulla rivoluzione digitale nella Silicon Valley. [nella foto con l’Apple I di BasicNet]

Francesco Brolli

Classe 1963. Appassionato di computer sin dal 1981 quando, durante il servizio militare, sentì parlare di computer e volle sapere a cosa servisse. Quello fu il momento esatto in cui scattò la scintilla. Dopo il congedo, iniziò subito la sua storia informatica acquistando un Vic 20 per 300.000 lire e un registratore per 150.000; d’allora in poi non si fermò mai più. Nei primi anni ’90 creò una BBS sotto Amiga che tenne fino all’avvento di internet. Quando l’era dei Commodore iniziò la fase di declino, cominciò ad acquistare e conservare tutto ciò che aveva rappresentato la sua passione fino a quel momento. Oggi ama ancora prendersi cura delle vecchie glorie; trascorre la maggior parte del tempo libero cercando sempre di imparare qualcosa, ma anche guardandosi intorno alla ricerca di nuovi pezzi da accasare, recuperare, riparare.

Emiliano “MetalRedStar” Buttarelli

Nato a Roma ed attualmente residente a Madrid dove esercita l’attività di programmatore. Appassionato dell’informatica “home” e delle console per videogiochi del periodo “d’oro” 1977-1985. Trova l’informatica “vintage” affascinante in quanto la realizzazione di hardware e software in tempi di risorse così limitate, costituiva una vera sfida d’ingegno per progettisti ed utenti che spesso portava a risultati favolosi. E’ convinto che ogni macchina realizzata nel corso della storia dell’informatica sia interessante almeno per qualche intuizione o innovazione che ha saputo apportare. Le suo preferenze vanno senza dubbio alle macchine Atari e Commodore. La passione per l’informatica e per i videogiochi, lo porta a creare il sito The Retrogames Machine (www.retrogamesmachine.com), dedicato alla retroinformatica in generale e al retrogaming in particolare

Stefania Calcagno

Ha cominciato a frequentare il mondo del lavoro dalla fine degli anni ‘80, scrivendo codici sperimentali per le prime applicazioni Web. Ha lavorato dapprima in IBM, poi è stata Senior Manager in Sapient, quindi Chief Technology Officer e membro dei Board di vari System Integrator come OpenMind e OpenPop. Crede fortemente nell’open source e partecipa a diversi progetti open. Ama gli sport estremi, il retro computing e camminare sulle Alpi Svizzere. Negli anni ‘80 e ‘90 ha fatto parte della “scena demo”, dapprima in vari gruppi su Sinclair ZX Spectrum e Commodore 64, e successivamente ha fondato “Ram Jam”, uno dei più famosi gruppi hackers Italiani su piattaforma Amiga. Attualmente è presidente della European Society for Computer Preservation (ESoCoP).

Yuri Cherubini

Yuri Cherubini classe 1999. Fin da piccolo appassionato di tutto ciò che è “vecchio”, a 12 anni per puro caso scopre il mondo dei Personal Computer anni ’70/80. Inizia la sua collezione con un Commodore 64C, collezione che ora è in continua crescita. La passione lo porta ad avvicinare il mondo dei collezionisti di retrocomputer italiani e pian piano diventa la mascotte dei vari gruppi di appassionati.

Yuri Cherubini

Yuri Cherubini classe 1999. Fin da piccolo appassionato di tutto ciò che è “vecchio”, a 12 anni per puro caso scopre il mondo dei Personal Computer anni ’70/80. Inizia la sua collezione con un Commodore 64C, collezione che ora è in continua crescita. La passione lo porta ad avvicinare il mondo dei collezionisti di retrocomputer italiani e pian piano diventa la mascotte dei vari gruppi di appassionati.

Enrico Colombini

Progettista elettronico, autore, programmatore e creatore di giochi, ha vissuto dall’interno la rivoluzione dell’elettronica negli anni ’70 e quella dell’informatica negli anni ’80. Ha scritto tra l’altro vari corsi di autoistruzione, un buon numero di articoli, il capostipite dei giochi di avventura italiani (“Avventura nel Castello”, 1982) e il primo ebook-gioco con interazione complessa (“Locusta Temporis”, 2010). Si interessa di tutto ciò che non sa. (www.erix.it)

Enrico Colombini

Progettista elettronico, autore, programmatore e creatore di giochi, ha vissuto dall’interno la rivoluzione dell’elettronica negli anni ’70 e quella dell’informatica negli anni ’80. Ha scritto tra l’altro vari corsi di autoistruzione, un buon numero di articoli, il capostipite dei giochi di avventura italiani (“Avventura nel Castello”, 1982) e il primo ebook-gioco con interazione complessa (“Locusta Temporis”, 2010). Si interessa di tutto ciò che non sa. (www.erix.it)

Mauro Cuomo

Classe 1953, laureato in Scienze delle Informazione a Pisa, inizia la carriera in Olivetti ATC (Cupertino – CA), per poi approdare in Apple Computer, dove ricopre il ruolo di Macintosh International Product Manager (Cupertino – CA). Nel 1993 è cofondatore di TAM Software e contribuisce al successo del software gestionale “AdHoc”, tutt’ora leader di mercato in Italia. Dal 2002, dopo la cessione a Zucchetti e un master in PNL, supporta aziende ed individui che vogliono affrontare con successo il nuovo scenario globale di cambiamento continuo, utilizzando tecniche operative (training, coaching, facilitazione) che ha derivato “pragmaticamente” dalla PNL e che sono fortemente orientate ai risultati. (www.maurocuomo.com)

Fabio “SuperFabioBros” D’Anna

Amante storico di ogni tipologia di console e videogioco, è uno dei maggiori esperti di retrogaming e collezionisti italiani. Come suggerisce il suo nick, ha un debole (per usare un eufemismo) per Mario e in generale Nintendo. Ha scritto il libro “Pac-Man. Da videogioco a icona culturale” Che permette di scoprire l’insolita e appassionante storia del leggendario divoratore, con un’accurata analisi storico-critica degli oltre quaranta titoli della saga, corredata da una retrospettiva sui fenomeni di costume da essi generati. E’ consulente presso il VIGAMUS, Il Museo del Videogioco di Roma. (http://www.vigamus.com)

Roberto Dadda

Iniziata la carriera in Oronzio de Nora nel laboratorio di ricerca dove si occupava di generazione elettrochimica di idrogeno ad alta pressione, passava alla Eni Chimica Farmaceutica dedicandosi alla progettazione di organi interni artificiali. Chiamato alla Carlo Gavazzi fondava e dirigeva per alcuni anni la divisione FA Systems, per poi passare a Data Base Informatica per organizzare la fabbrica di software di Caserta. Nel 1992 costituiva il Laboratorio di Innovazione Tecnologica preso il Banco Ambrosiano Veneto e dopo la costituzione di Banca Intesa assumeva la responsabilità della Ricerca e Sviluppo di Intesa Sistemi e Servizi. Internet, e-commerce, nuove tecnologie applicate al business bancario sono stati i principali temi della attività del laboratorio. Dopo essere stato per 5 anni responsabile dei servizi internet di SIA dal 2006 si occupa di usabilità di pagine web e insegna Web Design alla NABA.

Roberto Dadda

Iniziata la carriera in Oronzio de Nora nel laboratorio di ricerca dove si occupava di generazione elettrochimica di idrogeno ad alta pressione, passava alla Eni Chimica Farmaceutica dedicandosi alla progettazione di organi interni artificiali. Chiamato alla Carlo Gavazzi fondava e dirigeva per alcuni anni la divisione FA Systems, per poi passare a Data Base Informatica per organizzare la fabbrica di software di Caserta. Nel 1992 costituiva il Laboratorio di Innovazione Tecnologica preso il Banco Ambrosiano Veneto e dopo la costituzione di Banca Intesa assumeva la responsabilità della Ricerca e Sviluppo di Intesa Sistemi e Servizi. Internet, e-commerce, nuove tecnologie applicate al business bancario sono stati i principali temi della attività del laboratorio. Dopo essere stato per 5 anni responsabile dei servizi internet di SIA dal 2006 si occupa di usabilità di pagine web e insegna Web Design alla NABA.

Marco Fanciulli

Executive director del mondo dell’intrattenimento televisivo, per il quale ha sviluppato prodotti e piattaforme di intrattenimento e sistemi di realtà virtuale per oltre 20 anni. Affascinato dall’intersezione tra audiovisivo e tecnologia, ha speso la maggior parte del suo tempo su questa terra oscillando tra i mondi virtuali e il bagno per vomitare. Per orientarsi in casa dopo una sessione VR, ha sparso centinaia di vecchi computer che usa come punto di riferimento nella vita e nella storia

Stefano Ferrilli

Classe 1972, ha conseguito la laurea in Scienze dell’Informazione (1996), il dottorato di Ricerca in Informatica (2001) e la laurea specialistica in Informatica (2003). E’ Professore Associato presso il Dipartimento di Informatica, Direttore del Centro Interdipartimentale di Logica ed Applicazioni e rappresentante nel Comitato Tecnico-Scientifico del Centro Interdipartimentale per la Museologia Scientifica presso l’Università degli Studi di Bari. E’ membro del Comitato Direttivo dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. E’ autore di una monografia internazionale e di oltre 200 pubblicazioni di livello nazionale ed internazionale su riviste ed atti di convegni e congressi. E’ socio fondatore dell’Associazione Culturale Apulia Retrocomputing.

Marco Gastreghini

Non sà neanche perché, ma un giorno viene sopraffatto da un’irresistibile voglia di riaccendere il suo vecchio Sinclair ZX Spectrum e da quel momento capisce che deve salvare altri vecchi computer dalla distruzione e dall’oblio del cassonetto. Poi scopre che anche altri come lui avevano avuto questa illuminazione e sente parlare per la prima volta di Retrocomputing. Non pensava ci fossero tanti altri appassionati in Italia, ma vedendo i loro siti e leggendo i loro post sui Newsgroups capisce che anche lui deve fare qualcosa per portare avanti questo nobile obiettivo. Ed ecco che si ritrova a raccogliere, pulire, aggiustare (ove possibile nei suoi limiti) un ammasso di ferraglia e chip raccolti in ogni luogo e con ogni mezzo, cercando di far pulsare di nuovo il cuore di queste stupende opere di ingegneria elettronica che hanno fatto la storia dell’informatica.

Corrado Giustozzi

Romano, classe 1959. Inizia a scrivere di informatica nel 1979 su Micro e Personal Computer. Nel 1981 contribuisce alla fondazione di MCmicrocomputer, con cui collabora per vent’anni dal numero 1 al 200; nel 1997 fonda e dirige BYTE Italia. Tra le numerose rubriche fisse da lui curate su MCmicrocomputer è ancora oggi famosa “Intelligiochi”, punto di riferimento di una generazione di appassionati di informatica ludica, che verrà pubblicata ininterrottamente per quindici anni e centosessantasei puntate. Nel 1986 contribuisce a creare e sviluppare MC-link, nato come forum telematico collegato a MCmicrocomputer e poi divenuto uno dei primi ISP in Italia. A quell’esperienza risale il suo interesse per la sicurezza informatica, che poi lo porterà a diventare uno dei più noti esperti italiani del settore. Oggi è uno dei trenta componenti del Permanent Stakeholders’ Group (board di indirizzo strategico) di ENISA, l’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza delle reti e delle informazioni. [in foto nel 1996 alla sua storica scrivania nella redazione di MCmicrocomputer]

Davide “xAD of nIGHTFALL” Gustin

Utilizzatore e programmatore di computer fin dai primi anni ’80, con la passione per l’elettronica che inizia tra il 1978 e il 79 all’età di 10 anni, grazie al Nonno che gli trasmette le basi. Fa il programmatore per hobby dal 1982 al 2006 e fonda insieme a due amici (Marco e Gabriele) il gruppo Nightfall che con gli anni cresce sia in Europa che in America focalizzandosi a realizzare demo, trainer e utility per Commodore 64, Amiga, Super Nintendo, Gameboy, Xbox. Dal 1983 lavora come montatore elettronico e poi elettrotecnico, accumulando una buona esperienza sulle apparecchiature degli anni ’80/90. Nel 1987 mette on line la BBS “Hidden Power”. Poi la vita ha voluto che l’hobby del programmatore diventasse il lavoro principale e il lavoro di elettrotecnico diventasse un hobby portandolo a dilettarsi a riparare per se e per la comunità di collezionisti italiani i computer degli anni ’80. (www.nightfallcrew.com)

Lorenzo Iannone

E' appassionato di informatica fin dall’infanzia. Quando per contare i suoi anni bastavano 3 bit ha ricevuto per Natale un fantastico ZX Spectrum e da lí il corso della sua vita non ha potuto che portarlo a fare della sua passione la sua professione. Oggi, molti anni e molti computer dopo, dirige team di sviluppo per uno dei principali retailer del Regno Unito)

Andrea Longhi

A 12 anni invidiavo i (pochi) compagni di scuola che avevano un Home Computer, passavo i pomeriggi davanti alle vetrine e dentro i negozi di informatica della mia zona, sfogliavo riviste di informatica in biblioteca sognando il mio primo Personal Computer. Per la promozione della terza media finalmente arrivò l’ Amiga 2000. Ricordo benissimo l’emozione di quel primo incontro e la prima volta ho sostato il puntatore sullo schermo grazie al mouse: era il 1988. Dai primi anni 2000 sono appassionato di retrocomputing, raccolgo e uso soprattutto macchine degli anni ’70 e 80, quelle che vedevo nei negozi e non potevo assolutamente permettermi 25 anni prima. Oggi lavoro come ruby developer presso una web agency milanese

Marco Marinacci

Coinvolto come appassionato di fotografia dal cugino, nel 1971 all’età di 17 anni, nella fondazione della rivista Suono, comincia a scrivere di alta fedeltà e poi di tv color. Nel 1976 è il primo a parlare di Personal Computer su una rivista italiana (Suono, appunto). Nel 1979 nell’ambito dello stesso gruppo editoriale promuove e coordina la nascita di Micro & Personal Computer, che lascia nel 1981 per fondare con altri soci la Technimedia e la rivista MCmicrocomputer, per molti anni indiscusso leader del settore e riferimento per appassionati e addetti ai lavori. Quando la Technimedia si divide fonda la Pluricom, nella quale interviene successivamente un socio di maggioranza che nel 2001 decide di interrompere le pubblicazioni, alla vigilia del ventesimo anno di età della rivista. [nella foto con l’Apple II al SIM del 1981 – la nascita di MCmicrocomputer]

Stefano Paganini

Nasce a Milano nel 1967. Nasce una seconda volta nel 1980 con una Texas TI-57 in mano e, dopo poco, con un Sinclair ZX-80. Giornalista pubblicista dal 1989, ha scritto un certo numero di articoli su un certo numero di importanti testate giornalistiche italiane di informatica ma, sfortunatamente, la tarda età gli impedisce di ricordare questi dati. Consulente informatico e sviluppatore si è occupato/occupa di social media anche quando questo non vuol dire solo fare ‘Like’. E’ appassionato da sempre di tecnologia assortita, di fotografia, di Venezia e di gatti. Colleziona retrocomputer in quantità purtroppo non smodate. Ha la fortuna di conoscere retrocomputeristi in giro per l’Italia e per il mondo. (www.stefanopaganini.com – www.archeologiainformatica.it)

Carlo Pastore

Medico oncologo ed appassionato di retrocomputing. All’età di 13 anni scopre la passione per l’informatica con il Commodore 64 del quale apprende la programmazione Basic ed Assembler. Prosegue il percorso informatico in casa Commodore con l’Amiga 500. Ad oggi collezionista di retrocomputers, in particolare di tutta la serie Commodore.

Fabrizio Pedrazzini

Appassionato di videogiochi fin da piccolo, entra in contatto con il mondo dell’informatica per caso: un Natale al posto del tanto desiderato Vectrex ricevette un VIC-20. Per anni legato al mondo Commodore, con C64 ed Amiga, diventa Mac user per passione e Windows user per necessità (leggasi: lavoro). Professionista nel settore dell’informatica e felice padre di una bimba ed un bimbo, è un piccolo collezionista di retrocomputers e retroconsole. La passione per i videogiochi rimane anche ora. Nonostante tutto…

Alberto Peri

Classe 1969 si avvicina per la prima volta al mondo dell’informatica nel 1982 ricevendo in regalo un Commodore VIC20 sul quale scrive il suo primo programma in BASIC. Affascinato dalle infinite possibilità dei computers fa di questo un hobby e anche la sua attività professionale. Oggi è collezionista Commodore e socio fondatore di Vicoretrò Associazione Culturale Retrocomputing

Felice Pescatore

Ingegnere informatico, comincia la propria avventura nel mondo dei Personal Computer sfruttando al limite un esemplare del blasonato CPC464. Dopo gli studi di ingegneria e un master in tecnologie e gestione del software, si dedica alla progettazione di soluzioni per il mondo enterprise. Ma la passione non è solo lavoro, così abbraccia l’idea di creare un portale per raccontare l’evoluzione della storia informatica (storiainformatica.it), con un occhi di riguardo al Software, cimentandosi, inoltre, nell’organizzazione di manifestazioni a tema grazie alla fitta rete di appassionati nazionali. Può contare su una propria collezione personale di oltre 500 pacchetti software, nonché 200 processori e diversi calcolatori storici. [nella foto con Federico Faggin]

Alessandro Polito

Classe 1968. Il suo primo approccio con il computer avviene nel 1978, divide il suo amore informatico con la biologia laureandosi nel ’94 e specializzandosi in bioinformatica alcuni anni dopo. Attualmente vive in Siracusa dove lavora presso un Laboratorio di Biologia in qualità di Direttore Sanitario. Collabora con il “Museo dell’informatica Funzionante” per il recupero, restauro, conservazione e la divulgazione della storia dell’informatica. (a_polito@yahoo.com) [nella foto con Lee Felsenstein]

Alberto Ramasso

Classe 1982, ha il suo primo approccio con la retroinformatica durante il secondo anno all’Istituto Tecnico, quando deve imparare ad usare il Pascal su un computer Olivetti M24 quasi suo coetaneo. Consegue la laurea in Ingegneria Informatica presso l’Ateneo di Genova e proprio durante il periodo universitario inizia ad interessarsi alla storia dell’informatica e del calcolo automatico.Dopo un primo periodo di studio e collezionismo “onnivoro”, si specializza sull’informatica italiana. Nella sua raccolta c’è spazio solo per pochi esemplari ma tutti importanti ed significativi per la tematica trattata. Attualmente vive a Novi Ligure (AL), sua città natale e lavora in una ditta che si occupa di logistica e trasporto intermodale. (www.albertoramasso.it).

Carlo Santagostino

Nato nel 1970 ha avuto la fortuna come tanti suoi coetanei di vivere da protagonista la nascita dell’informatica personale e del videogioco. Appassionatosi sin da tenerissima età a queste novità che stavano cambiando il mondo ha cominciato a farsi strada in questo mondo quando, appena 15enne, ha programmato e pubblicato i suoi primi videogiochi per ZX Spectrum. La sua carriera è proseguita anche come redattore per riviste del settore come Zzap!, TGM e Amiga Magazine. Negli anni non ha mai abbandonato il mondo dell’IT e oggi è un imprenditore con un azienda nell’ambito web e assistenza sistemistica ma soprattutto vanta una grandiosa collezione di robot giapponesi e di vecchi computer e console. La passione per quello che ha avuto la fortuna di vivere in prima persona lo ha porta a partecipare a mostre, fiere ed iniziative atte a valorizzare lo studio e la divulgazione della storia dell’informatica data l’importanza sempre maggiore che quest’ultima scienza ricopre nel mondo contemporaneo

Luca Severini

E' uno sviluppatore software di Roma che risiede dal 2008 in Silicon Valley, California dove studia Computer Science e lavora come Senior Software Engineer (Apple, RTI, Cisco, Computer History Museum). Prima di allora ha lavorato per molti anni nel settore del Desktop-Publishing nello sviluppo e integrazione di Sistemi Editoriali per i maggiori gruppi editoriali Italiani e Tedeschi. Pur essendo da sempre un appassionato di storia non si è mai occupato attivamente di retro-computing finché nel 2009, ha comprato su eBay un vecchio Amiga 2000. Da allora non si è più fermato ed attualmente possiede oltre trenta personal e Home Computer degli anni ’80 e primi anni 90

Maurizio Sorrentino

Perito elettronico, si applica con passione allo studio della programmazione dei PLC. Viene ingaggiato dalla GSC (Gestione Sistemi Complessi) per preparare studenti neo-laureati ai Linguaggi SQL , PL-SQL su macchine Unix poi collocato per un breve periodo in RSC (Corriere della sera) per la ricompilazione e gestione di database complessi. E’ stato Impiegato IBM come Amministratore di reti Windows/Novell e assistenza Help-Desk. Ha lavorato come tecnico su prodotti di sicurezza informatica ad alto livello. Attualmente è libero professionista e gestisce il suo laboratorio “Retrofficina4004” nel quale si applica anche in riparazioni di sistemi vintage. Da appassionato e collezionista di retrocomputing ha ideato l’evento “Quando ieri era già domani 2015” nella sua città di Stradella (PV).

Massimo Temporelli

Laureatosi in Fisica all’Università di Milano, ottiene nel 2000 una borsa di studio presso l’azienda ST Microelectronics, leader mondiale nel settore dei microchip, con la quale sviluppa i percorsi scientifici dei laboratori del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. La sua attività gli vale, nel 2003, la nomina a curatore responsabile del Dipartimento Comunicazione. Dal 2010 lavora come libero professionista alla realizzazione di mostre temporanee e permanenti, eventi culturali ed editoria. Innovazione, tecnologia, comunicazione e FabLab sono i temi più presenti nella sua ricerca e nel suo lavoro. Su questi temi dirige la collana scientifica Microscopi edita da Hoepli e svolge lezioni e seminari nelle più importanti università milanesi. Nel 2012 è stato speaker al Ted di Firenze e dallo stesso anno è iProf di fisica sulla piattaforma Oilproject, la più grande scuola online d’Italia. Ha fondato The Fablab: make in Milano

Piero Todorovich

Giornalista, ha scoperto il Personal Computer negli Anni ’80 da studente e se ne è subito innamorato, facendo della divulgazione delle tecnologie e dell’informatica la propria professione. Negli ultimi 25 anni ha creato, collaborato o partecipato allo startup di numerose riviste di elettronica e informatica sia consumer sia professionali su ogni tipo di media: carta, cassetta, floppy e online. Convinto sostenitore della non linearità dello sviluppo tecnologico, vede nel retrocomputing l’occasione per studiare le complesse dinamiche che riguardano anche oggi lo sviluppo dei prodotti di successo, attraverso il soddisfacimento di necessità reali, ma anche immaginative dell’individuo. [nella foto con Bob Metcalfe]

Stefano Toria

Impara a programmare nel 1973, il primo collegamento via modem nel 1974, ha fatto un po’ di tutto nell’informatica, compreso contribuire a tirar su il primo ISP italiano. Attualmente vive nei pressi di Zurigo con una moglie, quattro figli e due gatte; lavora in un’azienda di sicurezza delle informazioni, e cerca di far sopravvivere il suo amore per il mare e la vela. Contatto: stefano@toria.it

Andrea Vertua

Romano, studi urbanistici e di medicina cinese approda all’informatica per caso e affronta il lavoro in modo inusuale, più come materia umanistica che scienza esatta. Inizia nel 1983, proprio con i personal e sui personal svolgerà tutti i ruoli che, mano a mano, si affacciano nel mondo dell’informatica. Venditore, marketing, tecnico, programmatore, sistemista. A 57 anni gestisce progetti di informatica e usa la narrativa e la poesia come contraltare e complemento della sua professione per affinare l’uso delle parole oltre quello dei numeri. [nella foto: con un aspetto tipico di un informatico anni ’80 (anche di un cinefilo)]

Marina Visciano

Nata a Torre del Greco nel luglio del 1992 e vive a Scafati, in provincia di Salerno. Dopo aver la maturità scientifica nel luglio del 2011, si è iscritta alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II dove, nel maggio del 2016, ha conseguito la Laurea in Ingegneria Biomedica. Attualmente frequenta il corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Elettronica, sempre presso lo stesso ateneo. Ha interesse nelle materie tecniche e scientifiche, è appassionata di viaggi ed è abituata a lavorare in gruppo e per obiettivi. Ha ottenuto, nel maggio 2016, il “ESOL Certificate” presso BRITISH INSTITUTES (livello B1p Strong Threshold) e ha frequentato nei mesi di giugno e luglio 2016, con attestazione, un corso di lingua tedesca presso la SPRACHENATELIER di Berlino (Germania).

Tomaso Walliser

Laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, è stato autore e produttore esecutivo per la televisione con RAI, SKY, La7, MTV, e ALL MUSIC, occupandosi tanto di informazione quanto di intrattenimento. Nel 2008 ha fondato la sua casa di produzione – Junk Food – con la quale ha prodotto diverse importanti collane documentaristiche.

1. Radici
- Calcolare, un bisogno che viene da lontano
- Dall’ABACO all’Intel 4004
- Time-sharing e terminale: prima dei computer personali si lavorava cosi
- I primi computer personali: dalla Programma 101 al MITS Altair 8800
- Programma 101 un’occasione mancata
- Appassionati di elettronica: il seme era li
- Homebrew Computer Club e gli hippie che inventarono il futuro
- Apple I : la pietra miliare
- West Cost Computer Faire: la nascita del mercato del Personal Computer
 
2. Il periodo storico
 
3. Personaggi
- Inventori: geni nell’ombra
- Progettisti: padri naturali
- Programmatori: “poeti” del software
- CEO e manager: miti e visionari
- Michael S. Tomczyk: “Naso” per il futuro
- Mauro Cuomo: Steve and I
- Donne: protagoniste della evoluzione
- Sessismo in informatica
- Orgoglio italiano
 
4. Le aziende che segnarono un’epoca
- Acorn
- Amstrad
- Apple Computer
- Atari
- Commodore
- Microsoft
- Sinclair
- Spectravideo
- Tandy Radio Shack
- Texas Instruments
- Xerox PARC
 
5. Non solo USA
- Storie dal vecchio continente
- L’informatica personale nel “Blocco Sovietico”
- Le aziende del Sol Levante
- America Latina: auto-isolamento produttivo
 
6. Tecnologie
- Microprocessori
- La memoria centrale
- Chip custom
- Le interfacce
- Periferiche di input
- Periferiche di output: i monitor
- Periferiche di output: le stampanti e i plotter
- Sistemi di memorizzazione: le origini
- Sistemi di memorizzazione: dalle cassette ai CD-ROM
- Modem
- Reti locali: iniziare a condividere
- Plato System: progenitore di tutti i servizi di rete
- BBS: germogli di social network
- Teletex e le prime informazioni on demand
- Community Memory : il primo bullettin board system computerizzato
- Internet: le origini di un MITo
- Il BUS S-100: lo standard prima degli standard
- Cloni e compatibili
- MSX: lo standard che non fu
 
7. I software
- Linguaggi di programmazione: difficile senza
- Sistemi operativi: dal prompt
- Sistemi operativi: … alla freccia
- Da Bravo a Office: i programmi di office automation
- Testo, grafica, audio, video: i media creator
- Intelligenza artificiale: pensare come l’uomo
 
- 8. Home Computer: pezzi di storia
- 1977 – Apple ][ : l’alba di una nuova era
- 1977 – Commodore PET: l’ “animale domestico”
- 1977 – Radio Shack TRS-80: il prezzo fa la differenza
- 1979 – Atari 400 / 800: in ritardo ma con forza
- 1980 – Commodore VIC-20: il computer per tutti
- 1980 – Sinclair ZX80: l’idea geniale
- 1980 – TRS 80 Color Computer: colore di successo
- 1981 – Acorn BBC Micro: informatizzazione di massa
- 1981 – Sinclair ZX81: il micro cresce
- 1981 – Texas Instruments TI99/4A: la potenza non basta
- 1982 – Commodore 64: il dominatore
- 1982 – Sinclair Spectrum: i piccoli si fanno cattivi
- 1982 – Thomson TO7/70: je suis français
- 1982 – Timex 1000 /1500: cloni ma anche no
- 1983 – Atari 600XL / 800XL: ritorno alle origini
- 1983 – Acorn Electron: il ritorno della ghianda
- 1983 – Apple //e: l’immortale
- 1983 – VTEC Laser 200: il trasformista
- 1983 – Oric-1: potenzialità nascoste
- 1983 – Spectravideo SV-318: genitore ripudiato
- 1983 – Timex 2068: più che uno Spectrum
- 1984 – Amstrad CPC 464: full optional
- 1984 – Apple //c: eleganza incompresa
- 1984 – Philips 8020: Philips ma non Philips
- 1984 – Sharp MZ700: arrivano i giapponesi
- 1984 – Sinclair QL: salto quantico
- 1984 – Sony HB-75: dimostrazione di forza
- 1985 – Commodore Amiga 1000: il multimediale
- 1985 – Atari 520ST : the “jackintosh”
- 1985 – Atari 130XE: 8 bit a tutta potenza
- 1985 – Commodore 128: due in uno
- 1985 – Philips NMS-8235: ultimo sussulto per l’MSX
- 1985 – Sinclair Spectrum 128: l’ultimo vero Sinclair
- 1986 – Acorn A300: RISC per tutti
- 1986 – Apple IIGS: bello ma in ritardo
- 1987 – Amiga 500: potenza compatta
 
9. I “fuoriserie”: idee che diventavano realtà
- 1978 – Exidy Sorcerer : l’idea giusta nelle mani sbagliate
- 1980 – NewBrain: il BBC mancato
- 1980 – DAI Personal Computer: dalle stelle alle stalle
- 1983 – Jupiter Ace: la forza del Forth
- 1983 – Sega SC-3000: la console evoluta
- 1983 – Matra Alice: io, piccolo e simpatico
- 1984 – Exelvision EXL100: lo strano francese
- 1985 – Elan Enterprise: nato per giocare
 
10. I fratelli maggiori
- Professional series: la terra di mezzo
- 1980 – Apple /// : la prima “mela marcia”
- 1981 – IBM PC (5150): rullo compressore
- 1982 – Olivetti M20: tecnologia senza successo
- 1983 – Apple Lisa: e icona fu!
- 1983 – HP 150: signori il touch-screen
- 1984 – Apple Macintosh: la rivoluzione
- 1987 – IBM PS/2: prove di divorzio
- 1988 – Next Cube: futuro annunciato
 
11. Informatica in movimento: dalle scrivanie alle ginocchia
- Portatilità eterna necessità
- 1980 – Osborne 1: arriva il (tras)portatile
- 1981 – Epson HX20: il primo notebook
- 1981 – DWV Husky: la nascita dei “rugged”
- 1982 – GRiD Compass: il computer si fa laptop
- 1983 – Compaq Portable: nasce il compatibile… e trasportabile
- 1983 – Commodore 64SX: colore in valigia
- 1984 – TRS-80 Model 100: portatilità di massa
- 1985 – Toshiba T1100: l’invasione del laptop IBM compatibile
- 1987 – Cambridge Z88: arrendersi mai
 
12. Personal Computer d’Italia
- Il fenomeno degli Z80 CP/M e la produzione italiana
- Olivetti Prodest: la rincorsa incomprensibile
- Dalle Mele ai Limoni
- Italian MSX
 
13. Memorabili flop
- 1983 – Atari 1200XL: il costoso incompatibile
- 1983 – Aquarius: il computer di Barbie
- 1985 – Commodore serie TED: ooopss… scusate l’errore
- 1985 – IBM PCjr: il tonfo del gigante
 
14. Sogni incompiuti
- 1982-1983 – Atari 1400XL / 1450XLD
- 1983 – Texas Instruments TI99/2
- 1983 GEC Dragon Professional
- 1983 – Texas Instruments TI99/8
- 1985 – Commodore LCD
- 1991 – Commodore C65
 
15. Fine di un’epoca
- Il male oscuro
- Estinzione della specie
 
16. Non solo computer
- Single-board computer: da sperimentazione a hobby a sistemi per l’insegnamento
- Pocket Computer: la programmazione in miniatura
- L’informatica ludica: dal Pong agli Home Computer
- L’informatica ludica: il ritorno delle console e i giochi su PC
- Giochiamo… ma non solo: quando le console si atteggiarono a computer
- Dick Smith Wizzard
- Philips Videopac G7400 + C7420 Home Computer Module
- Atari VCS2600 + Spectravideo CompuMate
- ColecoVision Adam Computer Module
- Dai “Crackers” alla “Demoscene”: l’invenzione dell’Arte Digitale su PC
- Sicurezza informatica: tutto nacque per gioco
- TOPO: embrione di home-robotica
- Primordi di design informatico
- Sinclair: soprattutto BELLI
- Segni particolari… “diverso”
- Vaporware
- Nel ginepraio dei modelli
- Spectrum vs Commodore 64: la guerra infinita
- Informatizzazione di massa: successi e fallimenti
- Le pubblicazioni di settore
- Enciclopedie e corsi Basic: specchietti per le allodole?
- Gli Home Computer nei films
 
17. Preservare la storia
- Dagli appassionati ai musei: e la storia continua.
- The Computer History Museum
- All About Apple
- Le attività nelle scuole
- Emulatori: la via di mezzo
- Aggiornare il passato
- La storia affidata alla generazione del 2000
- Replica “originale”: mission impossible
- Mercatini, ebay e discariche: alla ricerca dell’ “Home” perduto
- Smetto quando voglio: storia semiseria di un collezionista
- Riparare e restaurare: elettronico, carrozziere e piccolo chimico
 
Appendice A: Timeline
Appendice B: Biografie degli autori
Appendice C: Libri di approfondimento